Se un tempo l’unica differenza era tra “Birra chiara” e “Birra rossa” ora c’è un nuovo player: la Birra IPA.
Spesso le cose che oggi diamo per scontate nascono con l’obiettivo di risolvere un problema: immaginiamo di essere in Inghilterra, durante l’età coloniale del XVIII secolo, e di essere a bordo di un vascello che doveva raggiungere le Indie con mesi e mesi di navigazione.
Immaginate anche di avere sete, moltissima sete.
Da grandi amanti della Birra, per riuscire a conservarla, i mastri birrai dell’epoca dovevano produrre birre capaci di conservarsi in questi lunghi viaggi, ma anche di non contaminarsi in quanto stoccata in botti di legno.
Ah, possibilmente doveva essere anche buona!
La soluzione al problema si trovava inconsapevolmente, già scritta tra gli ingredienti normalmente utilizzati: si aumentò così la quantità di luppolo che date le sue proprietà antiossidanti, ne avrebbe allungato la conservazione.
L’esordio della Birra IPA, acronimo di “India Pale Ale” avvenne durante un annuncio sul Liverpool Mercury, il 30 gennaio 1835.
Prima di questa data e anche qualche tempo dopo, le birre IPA erano indicate come Pale Ale preparate per l’India, India Ale, Pale Ale esportazione per l’India, ed erano principalmente esportate nelle Indie per il consumo dei sudditi inglesi. Oh, lo dice WIKIPEDIA !
Ma quindi la Birra IPA è solo Inglese?
Teniamo sempre presente che la tendenza è sviluppare sempre nuovi prodotti e a volte nuovi stili, ma tendenzialmente una buona e classica Birra IPA ce la ritroveremo chiara e luppolata, alcol moderatamente pronunciato e una struttura maltata ben presente che sostiene il carattere impetuoso del luppolo.
Il colore di queste birre può variare tra tonalità che vanno dall’ambra al ramato, ma una grande quantità presenta un colore ambrato, da chiaro a medio, con riflessi arancioni. Potrebbero risultare anche leggermente opalescenti a causa del possibile dry-hopping e generalmente la schiuma è biancastra: chissenefrega.
La parte aromatica è chiaramente incentrata sul luppolo nelle sue millemila varianti, con un’intensità medio/alta che richiama note floreali o fruttate e un leggero erbaceo da dry-hopping è accettabile, ma non obbligatorio.
Sono comuni i sentori di malto che ricordano il pane tostato e il caramello.
E al palato cosa dobbiamo aspettarci?
Ovviamente non devono mancare i richiami al luppolo e il suo intenso amaro, che immediatamente viene bilanciato dai sentori maltati, con spunti di biscotto, pane tostato e caramello.
Nonostante il carattere luppolato delle Birre IPA, la presenza del malto conferisce sapore, corpo, complessità e grande equilibrio.
Aspettiamoci quindi una Birra secca nonostante il grande supporto del malto che bilancia la bevuta.
Volevo assaggiare una Birra IPA, cosa mi consigliate di abbinarci?
Perfetto, cosa sia una Birra IPA dovremmo averlo capito.
Ma come la si abbina a tavola?
Queste Birre, avendo una forte carica amaricante, si accompagnano perfettamente a insaccati saporiti, sia a pasta dolce che piuttosto piccanti.
Sicuramente anche accanto a formaggi stagionati o erborinati non sfigura, anzi.
Naturalmente, data la sua struttura completa ma mai troppo invadente, non disdegnano di essere accompagnate anche del pesce.
Il nostro abbinamento preferito è con il Fish & Chips, ci piace immaginare di essere seduti su una panchina alla periferia di Londra, cuffie nelle orecchie e colori autunnali.
Noi siamo alle periferia di Lecco città e non accettiamo i Pounds, ma il Fish & Chips lo proponiamo sempre fresco freschissimo, accompagnato da una fighissima salsa piselli e menta! Tra le nostre spine e nel nostro frigorifero ne potrai trovare di diverse e da tutto il Mondo, ciascuna con caratteristiche estremamente diverse da sue sorelline.
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