10.22.2022

La città fantasma di Consonno

Immagine di Consonno: la città fantasma

Per alcuni “il Paese dei Balocchi”, per altri “la Las Vegas della Brianza”, ma per tutti è semplicemente “la Città Fantasma di Consonno”.

Siamo ad inizio ‘900 e a Consonno nessuno dei 300 abitanti era proprietario della propria abitazione.
Nella rigogliosa Brianza, questo borgo di circa 170 ettari, all’epoca di proprietà della “Immobiliare Consonno Brianza“, si colloca a circa 800 Mt a due passi dal fiume Adda, reso celebre dal Manzoni e i suoi Promessi Sposi.
La Città Fantasma, incastrata tra l’eremo di San Genesio, il monte Crocione e il monte Regina, si colloca su di un balcone naturale che parte dai 634 Mt, tra secolari castagni e campi coltivati, l’unica fonte di sostentamento per gli abitanti dell’epoca.

Passano le primavere e giunge una data storica per l’antico borgo di Consonno: con atto notarile dell’8 gennaio 1962, l’ Immobiliare Consonno Brianza, cede tutte le quote di partecipazione della società alla famiglia Bagno per il prezzo di 22.500.000 lire. Capostipite di questa prestigiosa famiglia è il “Grande Ufficiale Mario Bagno, Conte di Valle dell’Olmo”.
“Costruirò una nuova strada” furono le sue prime parole: detto e fatto e da quel momento per gli anziani divenne il “Conte Amen”.
Inizialmente il Conte Bagno fece capire che le caratteristiche agricole del borgo sarebbero rimaste inalterate seppur integrate da un incremento turistico. Chi aveva scelto di restare a Consonno vedeva di buon occhio l’idea di far diventare Consonno un centro turistico, con la possibilità di vendere ai visitatori i prodotti della terra.

Sbagliato.

Il Conte Mario Bagno piombò sul borgo di Consonno come un uragano inaspettato: sembrava una cosa assurda quella di distruggere completamente un intero paesino, ma ancora di più risuonava una vera e propria eresia la volontà di sostituire una tranquilla zona agricola con “una città dei balocchi di bestie da parco e giardino, un grande zoo, con un grande ristorante popolare con orchestrine curiose, è vero, per attirare tutto il pubblico naturalmente”.

Discovery Consonno, la città fantasma che sognava Las Vegas

Per Consonno iniziano gli anni ruggenti, con apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Migliaia di persone raggiungono la “Las Vegas della Brianza”, la città dei balocchi in cui si trova di tutto.

Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egizie a pagode cinesi, da colonne doriche al “Grand Hotel Plaza”. Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime.

Ci sono serate danzanti e prestigiosi ospiti come i Dik Dik e Pippo: insomma, nessuno poteva pensare sarebbe diventata per tutti “la città fantasma”.

Foto della città fantasma di Consonno

Ma la natura con il suo tempo risponde sempre.
Siamo nell’ottobre del 1976: una frana, dalla collina distrutta dal cemento, cade sulla nuova strada di accesso alla città dei balocchi: quasi una vendetta naturale che isola Consonno dal mondo e che gli riserva un destino ancora più tragico: quello di “Città Fantasma”.
Rimanendo praticamente isolata dal resto del territorio, si conclude così quello che era il sogno del “Conte Amen”.

Da quel giorno, la natura e il tempo si sono riappropriati di un territorio che gli era stato sottratto, rendendo la Città Fantasma di Consonno meta di turisti e artisti da tutta Italia, grazie anche alla sua WikiPagina.

Ma come ci si arriva?
La città di Consonno è accessibile in auto in qualunque giorno dell’anno solo dalla strada che sale da Villa Vergano (in ogni caso la stanga su questo lato è a circa un chilometro dal paese). Gli edifici sono sempre più fatiscenti e pericolanti e sono stati interamente recintati, restando comunque di Proprietà Privata.

Come raggiungere la città fantasma di Consonno?

ARRIVARE DA OLGINATE

L’accesso da Olginate è possibile a piedi e in bicicletta durante la chiusura della stanga. In auto è possibile accedere solo a stanga aperta. Per arrivare da questa strada è sufficiente imboccare da Olginate la via Belvedere, che è una traversa della vecchia Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga (oggi Provinciale 72).

ARRIVARE DA VILLA VERGANO

La strada che consente di arrivare fin quasi a Consonno, circa un Km,  ogni giorno dell’anno invece sale dall’altra parte della collina. La deviazione per Consonno si trova nella località Villa Vergano di Galbiate, posta tra questo comune e Colle Brianza. Per chi proviene da Milano è conveniente raggiungere Colle Brianza, mentre chi arriva da Lecco o Como deve recarsi a Galbiate.

Insomma, avete tutto ciò che può servirvi per trascorrere qualche ora immaginando di tornare indietro di 50 anni, se chiudete gli occhi potrete sentire ancora il rumore delle Orchestrine e concentrandovi un po’ di più anche il profumo di zucchero filato.

ATTENZIONE però: nulla a che vedere con i l profumino dei nostri dolci fatti in casa e appena impiattati. Quindi, girettino easy di mattina e pranzo al Garage?!? 

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